Indice

Carta dei servizi

  1. L’associazione di promozione sociale “A Ruota Libera”
    1. Principi fondamentali
    2. Altri partners
  2. La Comunità di Accoglienza “La Casa di Matteo”
    1. La storia
    2. La struttura
    3. La capacità ricettiva
    4. I destinatari dell’accoglienza
    5. I bisogni dell’utenza
    6. Aspetti Innovativi

Personale ed organizzazione

  1. Organigramma e ruoli del personale
  2. Altri operatori di supporto all’équipe
    1. I volontari
  3. Procedure per la gestione informatizzata della documentazione
  4. Attività di formazione – Indicatori degli standard di qualità

Documentazione amministrativa

  1. Retta giornaliera
  2. Allegati

Allegato 1 – Regolamento Allegato 2 – Planimentria

CARTA DEI SERVIZI

    1. L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE “A Ruota Libera”

L’Associazione di Promozione Sociale “A Ruota Libera”, ente gestore del progetto, ha lo scopo di perseguire la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi sociali orientati, in via prioritaria ma non esclusiva, alla risposta al bisogno di persone diversamente abili e con ritardi di apprendimento, donne maltrattate e vittime di tratta, ragazze madri, bambini di strada, tossicodipendenti, immigrati, anziani e tutte le categorie a rischio di esclusione sociale.

In relazione a ciò l’Associazione può gestire e svolgere stabilmente:

  • Attività centri e servizi di riabilitazione;
  • Attività di assistenza domiciliare, anche infermieristica;
  • Centri diurni e residenziali di accoglienza e di socializzazione;
  • Servizi domiciliari di assistenza, sostegno e riabilitazione effettuati tanto presso la famiglia quanto presso la scuola o altre strutture di accoglienza;
  • Attività di formazione e consulenza;
  • Comunità e casa famiglia,
  • Attività di sensibilizzazione ed animazione della comunità locale entro cui opera al fine di renderla più consapevole e disponibile all’attenzione ed all’accoglienza delle persone in stato di bisogno;
  • Attività di promozione e di servizi a favore delle persone deboli e svantaggiate e di affermare i loro diritti.

L’Associazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e mette a servizio dei progetti un insieme di risorse umane e di persone qualificate (educatori professionali, assistenti sociali, consulenti legali, personale medico e volontari) che quotidianamente, lavorano per quelle persone che manifestano il bisogno di essere sostenute e comprese e di essere amate.

1.1. Principi fondamentali

I rapporti tra l’Associazione, quale ente erogatore di servizi, e l’utenza, sono contraddistinti dai seguenti principi, che l’Associazione stessa s’impegna a rispettare:

Uguaglianza

Non può essere compiuta alcuna discriminazione nell’erogazione delle prestazioni per motivi riguardanti etnia, religione, opinioni politiche, sesso e orientamenti sessuali, condizioni psicofisiche o socio-economiche. E’ garantita parità di trattamento, parità di condizioni di servizio con gli utenti.

Imparzialità

Il comportamento dell’Associazione nei confronti degli utenti è definito da criteri di obiettività e imparzialità.

Continuità

L’erogazione dei servizi è svolta con continuità e regolarità secondo quanto stabilito nei documenti di affidamento del servizio. Nei casi di non regolarità nell’erogazione delle prestazioni di servizio, l’Associazione si impegna ad informare tempestivamente il mandatario e concorda le misure per ridurre al minimo il disagio provocato.

Riservatezza

Il trattamento dei dati riguardanti ogni utente del servizio è ispirato al rispetto della riservatezza dovuta. Il personale dell’Associazione è formato ad operare secondo quanto previsto dal D.L. 196 del 30 giugno 2003.

Partecipazione ed informazione

L’Associazione garantisce agli utenti che fruiscono del servizio la massima informazione sulla gestione e tutela dei diritti di partecipazione. Lo strumento utilizzato per assicurare tale accesso è la Carta dei servizi.

Efficienza ed efficacia

L’Associazione assicura la conformità dei servizi erogati ai parametri di efficienza ed efficacia stabiliti. Ogni educatore lavora con obiettivo di garantire il sostegno e la tutela dei suoi utenti, valorizzando al massimo le risorse umane, economiche, logistiche e di rete a disposizione.

1.2 Altri partners

L’Associazione per la Promozione Sociale “Ludoterapia: laboratorio di giochi psicologici per adulti”, che si occupa da anni di realizzare sul territorio esperienze che promuovono la crescita psicologica e sociale attraverso percorsi terapeutici e di formazione, è l’ente al quale è stato affidato il servizio di supporto psicologico presso La Casa di Matteo attraverso incontri mensili di supervisione ed attività di formazione per l’equipe ed i volontari.

Associazione di volontariato “A Ruota Libera Onlus” è nata a Napoli nel 2007 per offrire a persone disabili, in età post scolare, l’opportunità di socializzare, di coltivare i propri talenti e di integrarsi nella comunità Come operatori, educatori e psicologi , lavora quotidianamente con le persone disabili che frequentano l’associazione, ascolta i loro bisogni e sostiene le loro famiglie. Nel progetto ha il ruolo del coordinamento dei volontari scelti, che parteciperanno alla vita di “La Casa di Matteo” a supporto dell’equipe, si occuperà della formazione dei volontari e sarà promotrice di eventi e manifestazioni per attività di raccolta fondi.

    1. LA COMUNITÁ DI ACCOGLIENZA “La Casa di Matteo”

La storia

“La Casa di Matteo” nasce da un’esperienza vera. Matteo era un bimbo adottato, amato e desiderato da due genitori. Dopo circa un anno dalla sua adozione, all’improvviso inizia a soffrire di forti mal di testa e in seguito ad una serie di visite, si scopre che ha un terribile cancro. Lotta come un guerriero fino alla fine insieme alla mamma ed al papà. La missione di Matteo era di essere figlio, anche se per poco, e di diventare un esempio. I suoi genitori adottivi sono stati uno strumento, avevano il compito di accompagnarlo e di dargli affetto, amore, una famiglia, dei nonni e degli zii che lo avrebbero portato per mano nel suo nuovo mondo. Forse se Matteo fosse rimasto in qualche casa famiglia prima di essere adottato e il cancro fosse sopraggiunto non avrebbe mai avuto una famiglia. Ma “La Casa di Matteo” vuole essere anche il simbolo di un’ integrazione possibile tra bambini che hanno una storia come quella di Matteo e altri bambini che invece troveranno in questo spazio l’accoglienza affettiva adeguata perché momentaneamente allontanati dai propri genitori.

La Comunità è gestita dall’Associazione promozione sociale A Ruota Libera e svolge la sua opera attraverso un’équipe di educatori professionali, operatori di infanzia, operatore socio- assistenziale, e qualora sia necessario infermieri e personale medico specializzato.

La Comunità rappresenta da una parte:

  • Un luogo di accoglienza dei piccoli in una casa una volta dimessi dall’ospedale, qualora la famiglia non sia presente o in grado di gestire i bisogni del bambino a domicilio
  • Un luogo dove è garantita una continuità assistenziale a bambini con gravi patologie che causano disabilità severa e che presentano bisogni complessi di tipo sanitario, prendendosi cura anche di quelli educativi
  • Uno spazio in cui viene offerto il massimo delle cure possibili in un contesto accogliente e familiare attraverso l’aiuto di persone competenti con le quali i bambini costruiscono legami affettivi importanti
  • Un luogo in cui accogliere anche per brevi periodi bambini complessi dal punto di vista assistenziale, offrendo alle famiglie un sollievo temporaneo nella quotidiana cura.
  • Un luogo in cui ci si prende cura, qualora si verificasse, anche della parte terminale della vita del bambino accompagnando lui e i familiari qualora presenti, ad un evento che richiede una grande partecipazione umana

E dall’altra:

  • Offrire al minore un ambiente di vita in cui sentirsi protetto e accolto, con relazioni significative a livello affettivo, educativo, cognitivo e di promozione delle abilità sociali;
  • Essere un luogo neutro dove le dinamiche relazionali che si sviluppano non sono antagoniste a quelle della famiglia di origine, quanto piuttosto di supporto
  • Assicurare a ciascun bambino sufficienti stimoli ed esperienze educative capaci di favorire la scoperta o la riscoperta dell’affetto, della fiducia e della sicurezza.
  • Curare, con i Servizi Sociali, il rapporto con le famiglie d’origine dei minori per consentirne l’eventuale rientro

La struttura

La struttura è ubicata al primo piano di una palazzina sita in Via Pigna 92, composta da doppio ingresso, cucina, salone, due servizi igienici, segreteria e camera operatori, tre camere da letto, vano lavanderia, due ampi balconi terrazzati. La struttura è vicinissima all’imbocco della tangenziale necessaria per raggiungere i vari quartieri della città ed eventuali presidi ospedalieri nel più breve tempo possibile.

Inoltre è possibile accedere all’appartamento sia con le scale che con un ampio ascensore.

La struttura rimane a disposizione degli ospiti 365 giorni all’anno, aperta sempre, senza alcuna interruzione nel servizio; è priva di barriere architettoniche secondo quanto previsto dalla legge 13/89 D.M. 236/89 D.P.R. 503/96.

La Comunità è ben inserita nel contesto urbano e gli ospiti possono accedere a tutti i servizi esterni con estrema facilità. La struttura, infatti, è servita da mezzi pubblici e nelle immediate vicinanze, inoltre, è disponibile un servizio di taxi.

Capacità ricettiva

La Comunità può ospitare bambini e ragazzi fuori famiglia con problemi di disagio sociale e bambini che devono essere allontanati dalla propria famiglia in quanto necessitano di un luogo protetto per la loro tutela fisica ed emotiva. Vista la sua stroria per la quale è nata, “La Casa di Matteo” vuole ospitare anche bambini con gravi patologie ad alta complessità assistenziale, O CON DISABILITA’ LIEVI E MEDIE di età compresa tra i 4-13 anni assicurando assistenza continua non solo con educatori ma anche con la presenza di infermieri specializzati. La casa è aperta ad accogliere minori anche di età superiore ai 13 anni oppure inferiore ai 4 anni secondo le richieste e le esigenze del Tribunale e dei Servizi Sociali valutando ogni singolo caso. Si possono ospitare un massimo di 6 bambini più un posto di emergenza come previsto dal regolamento.

L’unità immobiliare è composta da:

  • 3 camere per gli ospiti di cui due doppie ed una tripla
  • 1 sala per lo spazio comune nella quale gli ospiti possono incontrarsi, socializzare, guardare la TV e dove possono intrattenersi giocando con il materiale ludico preparato appositamente per loro. Questa sala,viste le dimensioni, funge anche da sala da pranzo
  • 1 cucina comune
  • 1 bagno comune
  • 1 ripostiglio
  • 1 stanza uso ufficio, sala educatori con bagno per gli educatori.
  • due balconi terrazzati molto ampi
  • posto letto degli operatori in turno notturno è ubicato anche nelle stanze dei bambini qualora necessitano di assistenza continua.

I destinatari dell’accoglienza

“La Casa di Matteo” prevede la realizzazione di una casa di accoglienza per bambini con problemi sociali e ragazzi fuori famiglia sia bambini che hanno necessità di essere messi in sicurezza e per questo allontanati temporaneamente dal proprio nucleo familiare sia bambini con problematiche socio sanitarie complesse derivanti da gravi disabilità e patologie croniche e invalidanti, anche in fase terminale, che necessitano non solo prestazioni a carattere sociale ad elevata intensità assistenziale ma anche di prestazioni specifiche.

Per ogni minore viene formulato un piano di assistenza individuale attraverso un approccio assistenziale che prevede attività integrate tra Ospedale(se il minore è disabile) e Servizi territoriali, partecipato con la famiglia se presente.

La struttura si propone dunque di accogliere:

  • bambini che devono essere allontanati temporaneamente dal proprio nucleo familiare e che necessitano di un luogo protetto nel quale possano essere soddisfatti i loro bisogni psico-educativi.
  • bambini con gravi patologie che presentano bisogni complessi ,e che dimessi dall’ospedale non possiedono una famiglia o che la stessa non sia in grado di prendersene cura.
  • l’accoglienza per brevi periodi di bambini complessi dal punto di vista assistenziale, garantendo loro una continuità assistenziale ed un supporto alle famiglie nella gestione quotidiana della patologia

I bisogni dell’utenza

La struttura risponde, in relazione alla specifica tipologia e alle necessità dell’utenza, alle seguenti aree di bisogno:

        • Assistenza: viene garantita una continuità assistenziale per far fronte ai bisogni sanitari complessi degli ospiti;
        • Supporto: viene offerto sostegno emotivo sia alla famiglia che al bambino in questa parte terminale della vita, ma anche tutte le forme di sostegno pratico utili a sollevare la famiglia dalla difficile cura quotidiana e a far sentire l’ospite amato e accolto. il supporto emotivo ed affettivo è necessario per ii miniri ospiti che in questo temporaneo allontanamento dai genitori si trovano ad affrontare un cambiamento sia della loro quotidianità che del loro contesto relazionale;
        • Contenimento: l’ambiente e lo spazio familiare, le relazioni con operatori competenti e il lavoro di equipe avrà la finalità di costruire un accudimento affettuoso che possa contenere le angosce, le emozioni e i turbamenti che vivono gli ospiti e suoi familiari;
        • Tutela. Non ci si limita, infatti, ad una protezione di tipo esclusivamente assistenziale, ma ci si pone in una visione progettuale, che incorpora il passato, agisce sulla realtà educativa presente nell’ottica di una prospettiva futura.

Aspetti Innovativi

Dal momento che la casa potrà accogliere anche bambini disabili o con grave patologie, l’equipe sarà composta oltre che da educatori anche da infermieri.

Rappresenta la prima struttura in tutto il Sud Italia che ha la vocazione ad accogliere oltre a minori a rischio sociale anche bambini con patologia ad alta complessità assistenziale e che integra altri minori che presentano un disagio socio-educativo e che per ragioni diverse vengono allontanati dal proprio nucleo familiare ma che non necessitano di cure medico- sanitarie.

Qualora siano accolti bambini disabili o con gravi patologie, il progetto prevede la possibilità di utilizzare la “telemedicina” che in termini tecnici prevede una videocamera istallata presso la comunità ed utilizzabile dal letto del bambino per poter visualizzare in tempo reale le reali condizioni di salute del bambino così da poter avere il supporto necessario dall’equipe medica. Altro aspetto innovativo è la presenza dell’associazione “Ludoterapia” come partner che ha lo scopo di creare:

  • Interventi di supervisione volti al miglioramento delle relazioni all’interno dell’equipe lavorativa, attraverso la definizione dei ruoli, la chiarificazione delle mansioni e delle responsabilità all’interno del sistema e la risoluzione di eventuali conflitti attraverso le strategie della comunicazione non violenta .
  • Laboratori di sostegno che avranno la funzione di dare un supporto psicologico al personale nelle situazioni di forte stress emotivo determinate delle caratteristiche del lavoro della Casa, allo scopo di stabilire sia a livello intrapsichico che relazionale un buon equilibrio tra le dimensioni umana, personale e professionale.
  • Percorsi di formazione attraverso la realizzazione di seminari, che avranno lo scopo di approfondire, sul piano teorico esperienziale le tematiche inerenti le cure palliative, l’accompagnamento alla morte, il sostegno al malato terminale, ecc.

PERSONALE, ORGANIZZAZIONE E PROCEDURE DI GESTIONE

ORGANIGRAMMA E RUOLI DEL PERSONALE

All’interno della struttura La Casa di Matteo, operano figure professionali in possesso di esperienza e formazione adeguate alle caratteristiche dei servizi offerti ed alla natura delle prestazioni richieste. L’équipe educativa è costituita da una coordinatrice, da educatori, e se necessario infermieri pediatrici.

Il personale che viene impiegato nella Comunità è valutato in base ai titoli professionali, esperienza nel settore e attraverso un colloquio di valutazione delle competenze e delle motivazioni .

Gli educatori agiscono in maniera conforme alla deontologia professionale e nel rispetto dei valori etici di riferimento.

Il lavoro dell’équipe è supportato anche da altri operatori (volontari e non), dalla presenza di una psicologa che svolge la funzione di supervisore, di un medico pediatra consulente, medico rianimatore consulente . Inoltre la comunità si avvale di qualunque altra figura professionale sia necessaria per esigenze personali dei minori accolti.

Il lavoro in équipe non è solo funzionale alle esigenze operative, ma ha uno stile che riflette il valore orientativo fondamentale della corresponsabilità: non è il singolo operatore che educa ma l’équipe educativa che, come comunità “familiare”, valorizza le specificità individuali, le attitudini e le competenze di ogni educatore in un’ottica di valorizzazione delle differenze e delle risorse umane entro un orientamento condiviso. Tutte le decisioni che riguardano la gestione della casa, gli orientamenti educativi, le scelte pragmatiche, sono concordate e condivise da tutti gli educatori che devono agire con un orientamento omogeneo e coerente.

A tal fine è prioritario strutturare degli spazi e dei tempi di riflessione, condivisione, organizzazione: riunione d’équipe, supervisione, aggiornamento e formazione. Questo lavoro, “meta” di riflessione sui criteri, sugli orientamenti, sulle finalità, le metodologie, le difficoltà operative e relazionali, non è disgiunto con le scelte pragmatiche, in quanto ne costituisce l’identità, la fisionomia e crea la coerenze d’azione.

L’èquipe si riunisce settimanalmente, nella consapevolezza che lo scambio e la condivisione tra più figure professionali costituisce un motivo di arricchimento del lavoro educativo effettuato e di miglioramento del servizio offerto.

L’incontro di supervisione di svolge mensilmente ed ha lo scopo di analizzare le dinamiche presenti nel gruppo degli educatori ed approfondire i singoli casi.

La Comunità, in relazione alle problematiche ed ai bisogni degli ospiti, assicura la presenza programmata di operatori con funzioni educative e di supporto nella gestione della casa, in questo senso la struttura può garantire un turn-over di varie figure educative.

La Casa di Matteo prevede la seguente dotazione organica:

  • un Coordinatore in possesso di laurea magistrale in psicologia o in Sociologia, in Scienze dell’Educazione , in Scienze dei Servizi Sociali o equipollenti o in alternativa un’ esperienza quinquennale nel settore dei Servizi Sociali.
  • Figure professionali di III livello educatore professionale oppure laureato in Scienze dell’ educazione e/formazione oppure psicologo oppure assistente sociale
  • Figure professionali laureate in infermieristica o in infermieristica pediatrica dedicati ai bambini accolti con disabilità se presenti.
  • Figure professionali consulenti a seconda nelle necessità come ad esempio medico pediatra, medico rianimatore, fisioterapista e psicomotricista, un legale.
  • Volontari formati funzionali alla realizzazione delle attività.

il Servizio prevede, durante le ore diurne, la presenza di almeno un operatore (III livello) per ogni 3 minori presenti e di un infermiere sempre presente qualora siano accolti bambini disabili che necessitano un assistenza continuativa, mentre durante le ore notturne, la presenza di almeno un operatore (III livello) e di un infermiere.

La coordinatrice

Ha la responsabilità dell’operato dell’équipe educativa, di cui fa parte a tutti gli effetti e del funzionamento della Comunità:

    • si occupa dell’organizzazione dei turni di lavoro e coordina il lavoro dell’equipe;
    • sovrintende l’andamento della Comunità ed approva gli interventi di manutenzione;
    • convoca e partecipa alle riunioni di coordinamento e di supervisione;
    • rappresenta la struttura nei rapporti con l’esterno, interviene, pertanto, nella relazione con Servizi Sociali, Tribunale dei Minori ed istituzioni coinvolte nel caso;
    • concorda con gli operatori la linea da tenere con i Servizi esterni;
    • promuove e coordina le attività periodiche di programmazione, verifica e riprogettazione;
    • gestisce, in base al regolamento, i colloqui d’ingresso, le immissioni e le dimissioni delle ospiti, in collaborazione con l’équipe;
    • sovrintende a tutti gli aspetti amministrativi della vita della Comunità (ha il compito di tenere aggiornato il registro delle presenze delle ospiti, oltre che documentare tutte le attività svolte);
    • supporta gli operatori nella gestione dei casi più difficili o di situazione di crisi;
    • agisce come supervisore nell’organizzazione interna;
    • approva e sottoscrive le relazioni scritte inviate ai Servizi;
    • approva e sottoscrive tutta la documentazione prodotta inerente ogni ospite.

Gli educatori

L’educatore, per preparazione e formazione, fonda le sue attività sulla relazione e sul rapporto interpersonale.

Accoglie e sostiene il bambino e il nucleo familiare durante l’intero percorso in comunità, dal momento dell’inserimento a quello della fase di accompagnamento alla morte. Interviene nell’ambito di un lavoro di rete tra Comunità, Servizi Sociali, Tribunale dei Minori, Azienda Ospedaliera, medici specialisti, in generale tutti i soggetti coinvolti nella presa in carico del minore.

Tra gli educatori viene identificato un referente per ogni nucleo.

Gli educatori hanno il compito di individuare, promuovere e sviluppare le potenzialità (cognitive, affettive, relazionali) dei soggetti individuali al fine di migliorare la loro qualità di vita anche in questa fase così critica.

Gli educatori:

    • Curano l’accoglienza, la permanenza e la fase terminale dei bambini ospiti;
    • Attuano dei piani di intervento sull’osservazione dell’ospite e sulle modalità di contenimento necessarie per ogni bambino ospite;
    • Definiscono e provvedono alla stesura del Progetto Educativo Individualizzato del minore;
    • Compilano e aggiornano le schede di ingresso………..;
    • Redigono relazioni periodiche sul nucleo, da inviare ai Servizi coinvolti;
    • Verificano e valutano l’efficacia del loro intervento al fine di curarne la riprogettazione a livello individuale e di gruppo;
    • Si occupano dei minori nel caso in cui le famiglie non sono presenti perché i minori sono in stato di adozione o affidamento a rischi giuridico, o impegnate in una fase di recupero delle competenze genitoriali;
    • Collaborano con i volontari e li indirizzano nella relazione con gli ospiti;
    • Accompagnano e sostengono gli ospiti nelle visite mediche e nello svolgimento di pratiche e documenti presso enti pubblici;
    • Gestiscono la relazione educativo – affettiva con bambini ospiti e le loro famiglie;
    • Monitorano la vita del gruppo e mediano il rapporto tra gli ospiti nel rispetto del progetto pedagogico della struttura e delle regole che consentono la convivenza;
    • Mantengono, ove possibile, i contatti con la famiglia naturale, al fine di integrarne l’intervento con il progetto educativo individualizzato.

Gli infermieri pediatrici

Gli infermiere in una struttura come “La Casa di Matteo” necessitano non solo di una competenza pratico-clinica ma soprattutto di competenze relazionali ed emotive che possano essere utilizzate per migliorare la qualità di vita dei bambini nel periodo che temporaneamente risiedono in struttura.

Nello specifico gli infermieri:

    • Compilano e aggiornano la cartella clinica dei bambini;
    • Somministrano i farmaci e le diverse terapie giornaliere;
    • Curano l’aspetto relazionale con i bambini finalizzata ad una maggiore compliance alla terapia farmacologica;
    • Monitorano i bambini nelle diverse fasi della malattia;
    • Collaborano con gli educatori nel creare un clima sereno e accogliente per i bambini.

La psicologa – psicoterapeuta

    • Svolge la funzione di supervisore dell’equipe;
    • Analizza i vari casi e le specifiche situazioni delle ospiti.

ALTRI OPERATORI DI SUPPORTO ALL’EQUIPE

  • Medico pediatra;
  • Il Fisioterapista;
  • Medico rianimatore.

I volontari

I volontari costituiscono una risorsa di supporto al personale qualificato perché, grazie al loro appoggio, si possono organizzare ulteriori interventi, come attività formative e ludiche, oppure si possono offrire alle ospiti e ai loro bambini servizi secondari (parrucchiere, barbiere, pasticciere). Allo stesso tempo sono una risorsa anche per le ospiti della Comunità perché, attraverso l’esempio di impegno e gratuità possono rappresentare un modello da seguire.

Le competenze del volontariato sono esplorate in sintonia con le regole della formazione degli adulti, prestando attenzione a mantenere la logica del dono e la relazione di mutuo aiuto.

La formazione nel volontariato ha la funzione di accompagnare le persone, assecondando anche l’esigenza di migliorare i loro bisogni formativi, da intendersi diversamente, ma non in contrapposizione, rispetto alla consueta funzione applicata al mondo del lavoro.

Più che le abilità e i risultati produttivi si pone attenzione all’empowerment personale, ovvero il potenziamento delle capacità individuali che fanno crescere e maturare il singolo. La formazione del volontariato, mirata alle competenze necessarie per gli scopi del servizio, assicura, dunque, nel suo insieme rafforzamento del circuito virtuoso:

→ dare → ricevere → restituire →

influendo in positivo sui legami che sostengono la Comunità.

Il progetto di accompagnamento dei volontari si sviluppa su più piani:

  • sensibilizzazione: incontri sulla situazione sociale relativa alla tipologia di utenza, evidenziando i loro bisogni e necessità attuali, ma anche il loro possibile ruolo di risorsa;
  • formazione: percorsi che permettono di accompagnare verso la preparazione e l’organizzazione di azioni rivolte agli utenti, per costruire la relazione attraverso interventi significativi. I volontari sono seguiti nei momenti di progettazione, di verifica e di valutazione;
  • definizione della relazione d’aiuto: formazione specifica e riflessioni sul tema della relazione d’aiuto per gestire la dimensione affettiva ed emotiva del servizio e per definire la giusta distanza emotiva e psicologica, al fine di evitare la collusione ed invalidare gli interventi dell’équipe educativa.

PROCEDURE PER LA GESTIONE INFORMATIZZATA DELLA DOCUMENTAZIONE

I documenti vengono gestiti tramite archivio informatico sul computer in dotazione all’équipe.

L’accesso al computer è consentito solo tramite password così da permettere la protezione e la tutela dei dati sensibili e della privacy delle ospiti e dei minori.

In relazione allo stato di trasmissione, cioè alla circolazione del materiale documentario, i documenti vengono distinti in:

  • Spediti: documenti trasmessi all’esterno;
  • Ricevuti: documenti trasmessi da soggetti esterni;
  • Interni: documenti prodotti e mantenuti solo all’interno per soddisfare la necessità di auto-documentare le attività e conservarne testimonianza (es: verbali delle riunioni d’équipe; verbali delle riunioni con le ospiti, ecc.).

L’archiviazione e la selezione dei documenti viene fatta sia rispettando la loro funzione (classificazione), sia considerando la loro fruizione a fini interni e di trasparenza amministrativa.

I documenti vengono archiviati in cartelle nominate secondo l’argomento e in sottocartelle riferite a ciascuna ospite e a ciascun minore. L’archivio viene periodicamente aggiornato e salvato su una memoria esterna attraverso l’esecuzione del backup manuale al fine di prevenire la perdita definitiva dei dati in caso di eventi malevoli accidentali o intenzionali.

L’obiettivo è quello di conservare e trasmettere i documenti in modo sicuro, escludendo i rischi di manipolazione e dispersione.

Tra i protocolli di sicurezza utilizzati per l’invio della posta ci si serve della Posta Elettronica Certificata (PEC) in grado di garantire la certezza del contenuto.

La comunicazione amministrativa con la rete formale (Comune, Procura dei Minori, Tribunale per i Minorenni,…), effettuata via e-mail (in entrata e in uscita), viene regolarmente protocollata su registro cartaceo in dotazione all’équipe.

ATTIVITA’ DI FORMAZIONE – INDICATORI DEGLI STANDARD DI QUALITA’

La conoscenza di un nuovo ambiente lavorativo è un aspetto che richiede un determinato periodo di tempo e impone il necessario assestamento delle risorse che vengono inserite all’interno del contesto organizzativo. Per rispondere a tale esigenza, l’Ente gestore attua un percorso per facilitare l’inserimento dei nuovi educatori, affinché siano integrati al meglio nell’organizzazione e possano percepirsi come una vera risorsa.

Il modello progettuale mira a potenziare sia le competenze educative e tecnico-specialistiche inerenti al compito specifico a cui il neoassunto è demandato, sia le competenze trasversali necessarie per interiorizzare una cultura di riferimento condivisa.

Per fornire una visione più ampia possibile vengono attuati momenti di contatto e di conoscenza dell’intera struttura e di tutte le attività e dei progetti che in essa si svolgono.

Il percorso di inserimento specifico invece assolve alla duplice funzione di guidare la crescita professionale dell’educatore e, al contempo, garantire l’instaurarsi di relazioni condivise nell’ambito del gruppo di lavoro di appartenenza.

Il percorso di accompagnamento vuole:

  • Facilitare l’integrazione del neoassunto con i colleghi in tempi brevi favorendo un clima di lavoro collaborativo;
  • Rafforzare il senso di appartenenza attraverso la condivisione dei valori e della missione dell’Associazione di promozione sociale A Ruota Libera e in particolare della Comunità La Casa di Matteo;
  • Fornire una visione d’insieme mediante la diffusione di informazioni generali e pratiche;
  • Favorire la partecipazione attiva del neoassunto con totale coinvolgimento nell’esperienza di inserimento e formazione;
  • Guidare la crescita professionale del neoassunto permettendogli in tempi brevi una piena autonomia lavorativa.

Scegliendo una strategia di formazione permanente, l’Ente gestore del progetto si fa parte attiva per mantenere il proprio staff aggiornato, organizzando incontri e giornate dedicate a corsi di formazione e di aggiornamento che permettono di essere sempre pronti ed informati, finalizzati ad incrementare il know-how professionale.

  • Formazione permanente dei collaboratori, tramite partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento anche appositamente organizzati su argomenti inerenti il servizio. La formazione ha lo scopo di consentire l’acquisizione e l’innalzamento della professionalità, ma ha anche la finalità di rinnovare le motivazioni, rafforzare l’identità di gruppo e fornire stimoli ed elementi di autostima. Gli educatori seguono i corsi di aggiornamento professionale nella misura stabilita in materia di contratti collettivi di lavoro.
  • Promozione e supporto ad attività valutative e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni.

Seminari e convegni organizzati dagli Enti istituzionali.

DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA

  1. RETTA GIORNALIERA

La retta prevista per il minore accolto è di euro € 121,76

ALLEGATI

Si allega al presente documento:

  1. Regolamento
  2. Planimetria della Struttura

Allegato 1

Il Progetto La Casa di Matteo tende ad offrire, attraverso un’accoglienza sicura e serena, risposte rassicuranti ai bambini e alle loro famiglie. Mira a raggiungere, mediante un percorso che va dall’accoglienza al sostegno, dall’assistenza al contenimento, dal prendersi cura all’accompagnamento alla morte qualora siano ospitati bambini con gravi patologie, il miglioramento della qualità di vita di questi bambini e delle loro famiglie fosse anche solo per un breve ogni bambino, ogni essere umano, ha diritto ad una morte dignitosa, in un luogo che ha il sapore di casa e di accudimento.

“La Casa di Matteo” prevede un regolamento che definisce le regole e quindi le norme di una buona convivenza

REGOLAMENTO

  1. La sveglia è prevista per le ore 7.00, il pranzo per le ore 13.30 , la cena per le ore 20.00;
  2. L’operatore deve provvedere alla preparazione ed assunzione dei pasti;
  3. Ogni operatore contribuisce all’ordine e alla pulizia degli spazi comuni e delle stanza dei minori accolti;
  4. L’operatore deve provvedere a tenere in sicurezza la documentazione relativa al minore e vietarne l’accesso al personale non autorizzato;
  5. L’operatore ha il compito di tenere in sicurezza i detergenti per la pulizia della casa ed eventuali farmaci;
  6. L’operatore ha il compito di provvedere, qualora necessario, alla cura dell’igiene personale dei minori, alla vestizione, all’aiuto nella gestione dell’incontinenza;
  7. L’operatore ha il compito di accompagnare i minori in tutte le attività extra-murarie (scuola, presidi sanitari, feste, attività sportive…);
  8. L’operatore deve fornire attività di socializzazione e quant’altro può contribuire al benessere e al mantenimento delle capacità fisiche e mentali dei minori;
  9. È severamente vietato fumare all’interno della struttura;
  10. È severamente vietato l’ingresso nella struttura di persone non autorizzate.

Allegato 2

Planimetria.